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Tre giorni per scoprire la Puglia che ti aspetta

Paesaggi senza fine, tradizioni riscoperte e mantenute nel tempo, natura, esperienze e buona tavola 

Viaggiare tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre è ancora più bello rispetto a quando si è costretti a scoprire un posto mentre lo fanno tutti, in alta stagione. Viaggiare durante tutto l’anno e capitare in un territorio fuori dalle principali rotte turistiche per visitare borghi mai visti prima in un momento di normalità è un’esperienza ancora più intensa.
Il sole è caldo – a sud l’estate sembra sempre che non finisca mai – scalda e illumina i paesaggi che, visti dal finestrino dell’autobus che dalla stazione ferroviaria di Foggia mi porta alla prima tappa di questo viaggio, sembrano dei grandissimi dipinti.

L’ITINERARIO

Foggia - Bovino
Trekking nel bosco Macchione
A cavallo nel bosco Paduli
Visita rione Fossi di Accadia
Centro storico di Bovino
Escursione in ebike
Bovino - Foggia

1° TAPPA, ARRIVO NEL BORGO DI BOVINO

I centri abitati sono pochissimi e in questa zona della Puglia, sui Monti Dauni, lasciano spazio alla natura che si può vivere in tanti modi diversi. Arrivare a Bovino, in provincia di Foggia, all’ora di pranzo significa prima ancora di conoscere il paese, poter assaporarne i suoi sapori tipici.
Sapori, profumi, materie prime che vengono semplicemente, ormai da generazioni, dalla terra che lo circonda. Sul tavolo dell’Origini Bistroquet (creazione del bar Giannotti) oltre ai formaggi, ai salumi – che hanno un sapore speciale – non manca il pane che qui è tra le pietanze principali, la pizza, i taralli e gli scaldatelli da assaggiare per forza.
Un tripudio di semplicità e tradizioni che si traducono nel vero mangiar bene, seguendo la stagionalità e l’artigianalità, senza doversi inventare niente di più.

2° TAPPA, TREKKING NEL BOSCO MACCHIONE 

La giornata non può che filare ancora più liscia. Scarpe da trekking ai piedi, indumenti comodi e via per un’altra scoperta. Quella del bosco Macchione. La natura è incontaminata e fa da sfondo e cornice ad una passeggiata piacevole guidata e organizzata dall’Associazione Verde Mediterraneo, tra i rami dei cerri e di roverella, da Bovino per circa 7 chilometri per raggiungere il borgo di Deliceto.
Lo si vede da lontano, il paese è là in fondo, come se fosse un presepe, un puntino nella campagna che tutt’intorno fa perdere lo sguardo lontano. Una volta raggiunto, visto da vicino, affascina per essere rimasto intatto nel tempo. Niente ha rovinato il castello, un edificio imponente che ha avuto per secoli la funzione di fortezza. Scendendo nei vicoli dopo averlo visitato ci si immerge nuovamente nella vita del paese che scorre semplice tra un forno aperto che offre ai passanti un assaggio di un biscotto fatto in casa e il piccolo supermercato che serve i clienti del posto nella sua quotidiana routine. Le emozioni passeggiando sono le più disparate. Da un lato c’è la voglia di capire, difficile in così poco tempo, che cosa spinge chi è nato qui a non cercare fortuna altrove dove magari è più facile fare carriera e trovare lavoro, e dall’altro invece c’è il desiderio di fermarsi più a lungo per poter godere di quello che serve davvero, senza il superfluo spesso troppo frenetico e difficile da apprezzare.

E’ sera, nonostante il pranzo ricco e pieno di buono è tempo di degustare qualcosa d’altro. Come le orecchiette che in Puglia non mancano mai, questa volta di grano arso con guanciale, broccoli di rapa e crema di ceci e una torta di ricotta con scorze di arancia, così buona e leggera. Due dei tanti piatti portati in tavola al ristorante Ballarò che rimangono in mente.

3° TAPPA, A CAVALLO NEL BOSCO PADULI 

Il sole scalda anche la seconda giornata, il primo sabato di ottobre. La mattinata si preannuncia interessante perché la gita questa volta è sempre nella natura, non a piedi però ma a cavallo.
La passeggiata è nel bosco Paduli a circa cinque chilometri di distanza da un altro borgo da vedere, Accadia. I ragazzi del maneggio La Loggia accompagnano i turisti in una gita rilassantissima che dovrebbe non finire mai.

4° TAPPA – LA CITTA’ FANTASMA DI ACCADIA

Accadia è vicina, troppo per non fermarsi a visitarla. Alla parte nuova del borgo si predilige quella più antica che come sempre ha un fascino particolare, ma qui, addirittura prevale la zona disabitata. Rione Fossi. Case senza vita tra vicoli silenziosi. Un gruppo di abitazioni abbandonate dopo il terremoto, restaurate, ma mai riassegnate a chi le poteva abitare. Oggi al centro dell’attenzione per progetti interessanti che ne vedranno la rinascita. Il giro è anche interiore, in un via vai di pensieri che – dopo il periodo di lockdown vissuto così intensamente – fanno capire il potenziale di questi luoghi e la possibilità di una rinascita ancora più grande.

Il pranzo questa volta è soprattutto a base di formaggi. A mettere in tavola il gusto sono i proprietari della Masseria Salvatore, in località Vadecannata, tra ulivi e bellissimi panorami. I formaggi e l’olio sono alcuni dei prodotti assolutamente da provare nel progetto dell’azienda Nel mio campo dove sostenibilità, filiera corta e alta qualità sono al centro di tutto.

5° TAPPA – IL CENTRO STORICO DI BOVINO 

Il rumore dei tuoni si sente da lontano. L’autunno come la primavera è un po’ così, dai repentini e inaspettati cambi di piani e giornate. Piove per circa mezz’ora, ma c’è ancora luce per visitare il centro storico di Bovino, il paese da cui sono partita per questo viaggio. E’ il centro più turistico della zona come mi dice chi lo vive sempre, anche in questo caso la vita e la qualità dello scorrere del tempo si avverte subito.

C’è chi si fa anche 100 chilometri al giorno per andare al lavoro pur di tornare la sera in questo angolo di paradiso e crescere qui i figli. Si parte da piazza Duomo per vedere la cattedrale. Basta uno sguardo per essere colpiti dalla facciata asimmetrica e quel rosone lì nel mezzo che non passa inosservato. La storia della cattedrale di Santa Maria Assunta è antichissima, vale la pena visitare questo luogo e tutto il centro storico con una guida per scoprirne tutte le particolarità ed è un privilegio per me poter salire sulla torre campanaria e vedere lo spettacolo dei tetti da lassù circondati dai campi e dalla natura.

E’ sabato sera. In giro ci sono tanti giovani. In paese non mancano bar, ristoranti e negozi. Ci si incontra in Villa, in centro, un punto di riferimento per molti. Per provare ad essere ancora più parte del borgo si fa quello che farebbero qui le famiglie e le comitive di amici il sabato sera a cena. Si mangia la pizza, ovviamente oltre all’antipasto che non può mai mancare in un posto dove il cibo buono e genuino va apprezzato in compagnia. Ottimo e leggero l’impasto, buoni gli ingredienti che rendono la serata da Cumbà Franc piacevolissima.

6° TAPPA – ESCURSIONE IN EBIKE

La domenica inizia ancora con il sole. Questa volta l’esperienza e la visita sono su due ruote. In sella ad un ebike si parte per un altro viaggio. Qualche chilometro con pedalata assistita tra le colline per raggiungere prima la Masseria Didattica Salecchia, per una sosta veloce e rigenerante e poi l’agriturismo Piana delle Mandrie, poco distante da Bovino, per il pranzo della domenica. Oltre agli antipasti, ai formaggi che anche in questo caso meritano, la gioia è assaggiare il pancotto – il più tipico della tradizione contadina – e un buon piatto di Pezzot’ e acc’, maltagliati fatti in casa conditi con pomodori e sedano.

Tre giorni intensi per visitare solo in parte un territorio che va visto e rivisto più volte e durante tutto l’anno.

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